Partendo dall’assunto che “è impossibile non comunicare” mi viene da riflettere sulla potenza effettiva della comunicazione, in quanto elemento essenziale e insostituibile nella vita di ciascuno e nelle relazioni interpersonali.
– Un gruppo di amici si confronta e porta il proprio pensiero fatto di esperienze personali, condivisioni, credenze, convinzioni, speranze. I racconti di ognuno si incontrano e intrecciandosi formano nuovi significati e diverse prospettive.
La difficoltà nel raccontarsi quando è il momento di parlare o scrivere dì sé, del proprio vissuto attraverso errori e successi, dolore e piacere, paura e gioia.
Rivivere, scrivendoli, i momenti importanti della tua vita e crescita soffermandoti a riflettere su cosa ti ha fatto soffrire o avresti cambiato, cosa ti è mancato e ti manca ancora adesso, cosa credevi e invece hai smesso di credere. Insomma, ciò che non ha funzionato.
Dico “scrivendoli” perché così la tua biografia può prendere forma, la forma di ciò che è stato, in quel contesto e in quelle relazioni. Ma nel frattempo sei cresciuto e il significato e la cristallizzazione dei disagi e la fatica di vivere possono assumere valori diversi, più attuali, rivisti e ri-adattati al presente, il qui e ora, in un nuovo ri-conoscersi.
Allora puoi cominciare a credere che niente è così perché è prestabilito e immutabile o semplicemente perché sei fatto così o ti hanno plasmato così. –
La parola “cambiamento” si inserisce prepotentemente nei miei pensieri di adulto, in cerca di un luogo tranquillo dove germogliare e il resto lo scoprirò solo vivendo, in un continuo divenire, trasformazione….
Come dire: il desiderio di avvicinarsi al vero sé e magari pensare di diventare, almeno approssimativamente, ciò che si sarebbe dovuto essere, è fonte di forte motivazione.