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Master in Mediazione Familiare

Master biennale in Mediazione Familiare sistemico-globale con TIROCINIO garantito

Prenota un colloquio gratuito senza impegno

PROMO 100 €

per iscrizioni entro il 30 novembre 2024

Inizio Prossimo Master
Iscrizioni aperte per le sedi di Milano e Piacenza
Sede
MILANO: Centro Milanese di Terapia della Famiglia Via Leopardi 19 - 20123 PIACENZA c/o presso la sede di Associazione LinkLab Palazzo Cheope - via IV novembre 132 Piacenza
Durata
2 anni
Costo annuo
1.500,00 € + IVA rateizzabili fino a 10 mensilità
PROMO: 100€ di sconto per iscrizioni entro il 30 novembre 2024
Costo supervisione di gruppo
10 giornate di 4 ore e seminari 700,00 € IVA compresa + 30,00 € della quota associativa Aims
Crediti formativi Ordine degli avvocati
Riconosciuti 20 crediti dall'Ordine degli Avvocati
Crediti formativi Ordine Assistenti Sociali
Riconosciuti per le assistenti sociali 32 crediti formativi e 13 crediti deontol/ordinam.profess.
Numero partecipanti
Massimo 15
Titoli accademici richiesti
Laurea nelle seguenti aree disciplinari: - Giurisprudenza - Psicologia - Scienze della formazione e/o dell’educazione - Sociologia - Assistenti sociali - Psichiatri - Neuropsichiatri infantili - Psicoterapeuti iscritti agli elenchi previsti negli albi professionali
Modalità di iscrizione
Inviare a: mediazione@cmtf.it Domanda in carta libera
Titolo di studio
Curriculum Vitae
Fotografia

Il candidato verrà convocato per il colloquio preliminare e, ad accettazione avvenuta, dovrà versare la quota di iscrizione di
100,00 € IVA compresa.

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Master di mediazione familiare biennale sistemico-globale della scuola del Milan Approach®

Corso di mediazione familiare: perché

Ormai le separazioni ed i divorzi fanno parte della nostra cultura. Sono sempre degli eventi carichi di sofferenze, delusioni, rabbia, sensi di colpa, smarrimento, specialmente quando ci sono figli di mezzo. Ci si può separare male e perpetuare le sofferenze per tutti coloro che sono coinvolti, a volte con conseguenze indesiderabili per i figli. Ma è anche possibile separarsi bene e superare la crisi in modo positivo.

La mediazione familiare può costituire un’opportunità per una buona separazione. Non è terapia o counseling e non sostituisce il ruolo dell’avvocato o del giudice.

È un percorso per coppie in via di separazione, separate o divorziate. Si tratta di un intervento paradossale che chiede a due persone che hanno deciso di lasciarsi, di incontrarsi, mettendo alle spalle il passato per guardare avanti e decidere del loro futuro e di quello dei loro figli.

Consiste in una serie di incontri con professionisti qualificati (mediatori familiari), i quali facilitano la comunicazione ed aiutano i genitori a collaborare ed a trovare soluzioni realistiche.

La Mediazione Familiare si occupa della riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione o al divorzio. Il mediatore, esperto nella gestione dei conflitti familiari, sollecitato dalle parti, aiuta la coppia ad elaborare un programma di separazione ottimale per sè e per i figli e ad esercitare una comune responsabilità genitoriale. Il mediatore familiare svolge il suo ruolo in modo imparziale, in un contesto strutturato, in autonomia dall’ambito giudiziario e nella garanzia del segreto professionale.

Il Corso di Mediazione Familiare biennale propone la formazione in Mediazione Familiare sistemico globale.

Per Mediazione Sistemica s’intende un processo di negoziazione che fa riferimento dal punto di vista teorico e pragmatico all’approccio sistemico-relazionale: l’individuo è considerato all’interno dei suoi sistemi d’appartenenza.

La Mediazione Globale si occupa, oltre che degli aspetti relazionali ed affettivi, della divisione dei beni patrimoniali. Il tirocinio, per chi non avesse la possibilità di effettuarlo, è organizzato dal Centro.

Centro di mediazione familiare Colloqui Mediazione familiare

Il Cmtf organizza Tirocini dedicati ai corsisti, che hanno terminato il biennio, allo scopo di poter fare pratica osservando ed affiancando Mediatori Familiari nella conduzione di casi di Mediazione Familiare.
I Centri, Enti, Servizi di Mediazione Familiare sono in convenzione col CMTF.

Per un colloquio gratuito:

 Dott.ssa Paola Rossi: 349 75 58 905
 Segreteria: 39 02 48 15 350
 E-mail:mediazione@cmtf.it

PROGRAMMA

La scuola di Master Triennale di Counseling prevede tre anni di formazione.

Primo anno

L’ impegno è di 20 giornate formative di 8 ore comprensive di seminari, sviluppo personale e residenziale) più il tirocinio che si può svolgere anche nel proprio ambito lavorativo.
I contenuti formativi del primo anno sono:

  • Storia e sviluppo del Milan Approach
  • Le teorie della comunicazione
  • Laboratorio esperienziale sull’ascolto
  • L’ascolto e il racconto di sé – credenze, miti, culture
  • Ipotesi e domande
  • Domande lineari, circolari, riflessive
  • Tecniche di counseling
  • Il colloquio di counselling: primo colloquio – analisi della domanda, formulazione del progetto di aiuto
  • Storia del counseling

Secondo anno

L’ impegno è di 21 giornate formative di 8 ore (comprensive di seminari, sviluppo personale e residenziale) più il tirocinio che si può svolgere nel proprio ambito lavorativo e con Enti convenzionati.
I contenuti formativi del secondo anno sono:

  • Colloquio con l’individuo
  • Colloqui con coppie e famiglie
  • Tecniche di counseling 2
  • Esercitazioni sui colloqui
  • Conflitto secondo il modello sistemico – Vincoli e opportunità
  • Lavoro con i gruppi e le organizzazioni
  • Emozioni del counsellor
  • Teorie dello sviluppo
  • Supervisione di casi nei vari contesti
  • Il counselor come professionista etica e deontologia professionale

Terzo anno

L’ impegno è di 23 giornate formative di 8 ore (comprensive di seminari, sviluppo personale e residenziale) più il tirocinio che si può svolgere nel proprio ambito lavorativo e con Enti convenzionati.

  • Colloquio con l’individuo. Approfondimenti ed esercitazioni
  • Colloqui con coppie e famiglie. Approfondimenti ed esercitazioni
  • Colloquio con l’individuo. Emozioni del counselor nel colloquio
  • Colloqui con coppie e famiglie. Emozioni del counselor nel colloquio
  • Tecniche di counseling 3
  • Narrazione: domande e ipotesi che cambiano i punti di vista
  • Autobiografia, conoscenza di sé, approccio narrativo
  • La gestione del conflitto nei gruppi
  • Supervisione di casi nei vari contesti
  • Il counselor come professionista: etica e deontologia professionale
  • Contesti di pratica professionale

METODOLOGIA DI INSEGNAMENTO

Il corso è pratico, interattivo: si impara facendo, mettendosi in gioco, commettendo errori. Gli incontri sono caratterizzati da attivazioni, esercitazioni, simulate, role-playing, visioni di film e di colloqui di counseling registrati e condotti dai docenti:

La lezione non è frontale, ma dialogica. Ai corsisti è richiesto di fare domande, confrontarsi in modo da favorire l’emersione di idee e differenze, lo sviluppo dell’autoriflessività e dell’autocoscienza sono fondamentali nel nostro approccio.

Attivazioni e simulate vengono talvolta filmate e riproposte ai corsisti: rivedersi nel lavoro è un apprendimento, rivedersi e ascoltare i commenti del docente e dei compagni è un ulteriore apprendimento.

Si proiettano spezzoni di film coerenti con l’argomento trattato, da cui si aprono discussioni e si fanno esercizi o elaborati scritti.

Si utilizzano videoregistrazioni di colloqui di counseling condotti dai docenti, sui quali si lavora e si riflette sia su ciò che si dice e fa, sia sul non verbale del/i counselor e del/dei cliente/i.

La parte teorica viene spesso proposta dopo la visione di filmati, simulate, role-playing e scambio di punti di vista.

Vengono fornite slide sugli argomenti trattati.

Di fondamentale importanza è il tirocinio, considerato parte integrante dell’apprendimento. Si inizia verso la fine del primo anno, utilizzando le abilità nel proprio contesto lavorativo. Il tirocinio con enti esterni si inizia a metà del secondo anno.

È richiesta una relazione annuale di dieci colloqui: che sono discussi individualmente con ciascun corsista dopo essere stati letti e commentati dal docente. Le relazioni devono rispecchiare ciò che avviene nel colloquio.

L'ENTE FORMATORE

Il Centro Milanese di Terapia della Famiglia è stato fondato nel 1981 da Luigi Boscolo e Gianfranco Cecchin.

Il modello a cui si ispira il master è quello sistemico relazionale, approccio originale ed innovativo, nato grazie a un fecondo e creativo confronto tra scienze umane, cibernetica e teoria dei sistemi.

Attraverso queste contaminazioni il modello si rinnova di continuo adattandosi ai diversi contesti professionali: educativo, pedagogico, sanitario, sociale, giuridico e aziendale.

La sua attualità e flessibilità lo rendono una pratica tangibile, un vero e proprio modo di pensare, di agire e di osservare la realtà da altre prospettive.

Il corso di counseling è riconosciuto da Assocounseling e il Master di mediazione familiare dall’AIMS e dal Forum Europeo (European Forum for Training and Research in Family Mediation).

FORMATORI

Le giornate formative del Master di Counseling Sistemico Relazionale saranno condotte da docenti counselor formatori e docenti universitari.

    • JACQUELINE PEREIRA BOSCOLO, è amministratore unico del Centro Milanese di Terapia della Famiglia, Counselor e Mediatrice Familiare Sistemico-Relazionale, direttrice e responsabile didattica della Formazione in Mediazione Familiare e Counseling presso il CMTF. Si è diplomata Counselor Formatore all’Istituto Change nel 2000. Didatta accreditata dall’AIMS, (Associazione Italiana di Mediazione Sistemica), Co-fondatrice e Mediatrice Familiare del Centro di Mediazione Familiare e del Counseling presso il CMTF.
    • GABRIELLA CAIANI, psicologa, psicoterapeuta familiare sistemico-relazionale, accreditata dall’Ordine Psicologi della Lombardia quale esperta in Mediazione Familiare. Si è diplomata Counselor Formatore presso l’istituto Change nel 2000. Mediatrice Familiare presso il Centro GeA del Comune di Milano (1995-1999). Didatta accreditata dall’AIMS. Co-fondatrice e Mediatrice Familiare del Centro di Mediazione Familiare e del Counseling presso il CMTF. Docente dei Corsi di formazione in Mediazione Familiare. Counselor, docente e coordinatrice dei Corsi di Formazione di Counseling dal 2003 ad oggi. Formatore/supervisore Assocounseling
    • EDOARDO CARNEVALE SCHIANCA, Counselor e Mediatore Familiare presso il CMTF; docente del Master di Counseling Sistemico presso CMTF, formatore/supervisore Assocounseling, formatore accreditato presso Regione Lombardia. Socio e Amministratore del Centro Servizi Formazione S.C.S. di cui è Direttore della sede di Vigevano. Ha alle spalle innumerevoli ore di formazione e di sportello presso Scuole, Istituti Carcerari, e altri contesti informali oggetto di Progettazione Sociale, dove ha lavorato anche con Qualifica di Educatore Professionale.
    • ALESSANDRA DONEDA, Counselor Sistemico-Relazionale, docente di Counseling, Mediatrice Familiare AIMS. Consulente Mediatrice Familiare nelle procedure di Diritto Collaborativo. Consulente Sportello Affido — Adozioni della Caritas Ambrosiana. Consulente Associazioni per il Sostegno alla Genitorialità.
    • ENRICO EULI, Laurea in Filosofia Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Cagliari, Cattedra di Psicologia, ricercatore in area M-PED 03 (Didattica e pedagogia speciale), afferente al Corso di laurea in Scienze della Formazione primaria, Università di Cagliari. Psicologo, psicoterapeuta.
    • GABRIELLA GILLI, Professore Ordinario di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione e della Formazione, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano. Psicologa, psicoterapeuta.
    • RICCARDO NEBEL, Pedagogista. Counsellor Sistemico-Relazionale (formatore/supervisore Assocounseling) e Mediatore Familiare (formatore AIMS). Counselor e mediatore presso “ANCORA GENITORI?”, servizio pubblico di sostegno alla genitorialità in separazione di Verano Brianza (MB).
      Coordinatore e mediatore c/o Servizio di Mediazione Familiare e supporto alla genitorialità in separazione dell’Associazione Il Melograno di Vimercate (MB).
      Pedagogista del SERVIZIO AFFIDI MOWGLI (Distretto di Vimercate e Trezzo).

È prevista, inoltre, la costante presenza in aula di un tutor, che contribuisce ad accompagnare il percorso di ogni gruppo di allievi lungo l’intero percorso formativo.

BIBLIOGRAFIA

Primo anno Testi che si raccomanda di leggere il I anno (seguire l’ordine numerico)

  1. Sclavi, M. (2003) Arte di ascoltare e mondi possibili. Milano, Bruno Mondadori
  2. Bert, G. Quadrino, S. (2005) S. L’arte di comunicare, Torino, Change
  3. Selvini Palazzoli M., Boscolo L., Cecchin G., Prata G. (1980) Ipotizzazione, circolarità e neutralità: tre direttive per la conduzione della seduta, Terapia Familiare, n. 7, Milano, Franco Angeli
  4. Cecchin G. (1987) Revisione dei concetti di Ipotizzazione, Circolarità e Neutralità: un invito alla Curiosità, Milano, Ecologia della Mente
  5. Watzlawick, P. (1974) Pragmatica della comunicazione, Astrolabio
  6. Piroli, S. (2006) Counselling sistemico, Parma, Uninova
  7. Boscolo, L. Cecchin G., Hoffman L., Penn P. (2004) Clinica sistemica, Torino, Bollati Boringhieri
  8. Watzlawick, P. (1980) Il linguaggio del cambiamento, Milano, Feltrinelli
  9. Watzlawick, P., Weakland, J.H., Fisch, R., (1974) Change. Sulla formazione e la soluzione dei problemi, Roma, Astrolabio
  10. Selvini Palazzoli, Boscolo, Cecchin, Prata, (2003) Paradosso e controparadosso, Milano, Raffaello Cortina
  11. Bruner, J.S. (2002) La fabbrica delle storie, Bari, Laterza
  12. A.V.V. (N. 19, settembre 2007) Ascoltare Conversare Orientare, Milano, numero monografico sul Counseling Sistemico, Connessioni, Rivista del CMTF.
  13. A.V.V. (N. 22, giugno 2009) Sogni, Narrazioni, Azioni, Milano, Connessioni
  14. A.V.V. (N. 23, giugno 2009) Sogni, Narrazioni, Azioni, Milano, Connessioni

Secondo anno Testi che si raccomanda di leggere il II anno (seguire l’ordine numerico)

  1. Asen E., Tomson D., Young V., Tomson P., (2015) Dieci minuti per la famiglia, Milano, Raffaello Cortina
  2. Quadrino, S. (2009) Il colloquio di counselling, Torino, Change
  3. White M., (1992), La terapia come narrazione, Roma, Astrolabio
  4. Bruner J., (2003), La ricerca del significato, Torino, Bollati Boringhieri
  5. Boscolo, L., Bertrando, P. (1993) I tempi del tempo, Torino Bollati Boringhieri
  6. Boscolo, L., Quadrino S. (2005) Alla ricerca di genitori competenti, Torino, in La Parola e la Cura
  7. Boscolo, L., Bertrando, P. (1996) Terapia sistemica individuale, Milano, Raffaello Cortina
  8. Doglio, M. (2005) Imparare per ridere, Torino, Change
  9. Cecchin, G., Lane, Ray, (1997) Verità e pregiudizi, Raffaello Cortina
  10. Milner, O’ Byrne (2004) Il counseling narrativo, Trento, Erickson
  11. Caiani, G. (a cura di) (2019) L’altra cura, Erickson
  12. Morin, E. (2012) La via Per l’avvenire dell’umanità, Raffaello Cortina
  13. Telfener, U. (2011) Apprendere i contesti. Strategie per inserirsi in nuovi ambiti di lavoro, Milano, Raffaello Cortina

Terzo anno Testi che si raccomanda di leggere il III anno (seguire l’ordine numerico)

  1. Ceruti, M. (2018) Il tempo della complessità, Raffaello Cortina
  2. Bateson, G. (1976) Verso un’ecologia della mente, Milano, Adelphi
  3. Bateson, G. (1984) Mente e Natura, Milano, Adelphi
  4. Euli, E. (2004) I dilemmi del gioco, Molfetta (Ba) La Meridiana
  5. Fisher, R. Ury, W. (2005) L’arte del negoziato, Milano, Mondadori
  6. Fruggeri, L. (2007) Famiglie. Dinamiche interpersonali e processi psicosociali, Roma, Carocci Editore
  7. Besemer, C. (2006) Gestione dei conflitti e mediazione, Torino, Ega
  8. Gergen, K.J., Gergen M. (2005) La costruzione sociale come dialogo, Modena, Logos
  9. Demetrio, D. (1996) Raccontarsi. L’autobiografia come cura di sé, Milano, Raffaello Cortina
  10. Demetrio, D. (1997) Il gioco della vita. Trenta proposte per il piacere di raccontarsi, Milano, Guerrini e Associati
  11. Hoffman, L. (1998) Principi di Terapia della famiglia, Roma, Astrolabio
  12. Walsh, F. (2008) La resilienza familiare, Milano, Raffaello Cortina

Il Centro ha a disposizione una biblioteca ricca di testi di autori nazionali e internazionali di cui i discenti possono usufruire, oltre alla bibliografia indicata e anche dopo la fine del corso. È possibile l’iscrizione gratuita alla rivista Connessioni edita dal Centro.

COSA DICONO GLI ALLIEVI

Abbiamo chiesto ad alcuni allievi che hanno frequentato il Corso di Counseling di rispondere a questa domanda “
Cosa ti hanno dato questi anni di corso?
”.

Ecco di seguito alcune risposte che ne sono scaturite, che abbiamo scelto di trascrivere integralmente:

Prima di scrivere rispondendo alla domanda “cosa mi ha dato il corso in questi tre anni” (tra l’altro mi è venuto un po’ di magone, perché continuerò a frequentare, ma non in modo così sistematico e questo mi spiace, so che mi mancherà qualcosa di bello…), sono andata a “spiare” cosa è stato scritto dagli studenti che mi hanno preceduto. Sono andata un po’ in crisi perchP praticamente dovrei fare un “copia e incolla”, soprattutto di quanto ha scritto Alessandra perché rispecchia esattamente quello che provo oggi io, al termine di questo percorso.

E’ stato faticoso (anche per la mia età – 60 anni) non tanto per l’impegno, quanto per il coraggio di rimettermi in gioco, di mettermi alla prova. Sono tanti anni che faccio colloqui e accolgo persone con difficoltà all’interno dell’Associazione di volontariato a cui appartengo, ma questo corso mi ha dato una marcia in più, mi ha dato la capacità di riconoscere maggiormente le emozioni, di saper approfondire rapporti e relazioni, di comprendere cosa il linguaggio, il modo di porsi rappresentano veramente e quanto sia pericoloso non sapersi esprimere nel modo corretto: puoi avere le migliori intenzioni di questo mondo, ma se non sei capace di usare i giusti strumenti per relazionarti con l’altro, oltre a non aiutare la persona, puoi complicarle di più la vita o farla sentire incompresa, problematica più di quanto possa già esserlo.
Non aggiungo altro perché diventerebbe veramente una fotocopia di quanto già espresso da altri: posso affermare di essere contenta di aver preso, tre anni fa, questa decisione, che rifarei senz’altro. Anch’io desidero ringraziare tutti i docenti che ho incontrato, che mi hanno sostenuto anche nei momenti di difficoltà, di scoraggiamento anche riprendendomi quando è stato necessario e che mi ha fatto comprendere quanto non si debba dare tutto per scontato, ma pensare sempre su cosa e come stai per dire.
Ringrazio Gabriella Caiani che ci è stata sempre vicino, dal primo momento, dalla partenza e continua ad esserlo inviandoci il materiale di cui abbiamo ancora bisogno.
Grazie di tutto!
Daniela
(Daniela)

Il corso di questi tre anni mi ha profondamente cambiata nel modo di relazionarmi con gli altri e con me stessa; ha innescato un processo autopoietico inaspettato che ha rotto una rigidità consolidata che non avrei creduto possibile scalfire.
La frequenza del triennio mi ha quindi permesso di recuperare e scoprire una parte profonda di me ; ha smussato alcune spigolosità e mi ha consentito di vedere la realtà da altre prospettive, con uno sguardo non giudicante, maggiormente consapevole delle complessità, ma anche di soluzioni possibili a situazioni che la vita presenta e che lasciano anche sgomenti
Questo corso ha focalizzato il mio sguardo sulla possibilità di agire nella gestione dei conflitti più che subirli come oppressivi, nella scoperta che, accettando il disordine, si può trarre nuovo ordine pur restando se stessi. 
(Mariangela)

Frequentare questo corso di counselling ha migliorato la qualità della mia vita in ogni suo aspetto, ambito e contesto. Ritornare in aula è stata per me un’occasione importante per mettermi in gioco, un’opportunità feconda per riflettere su me stessa, attraverso un percorso di crescita personale che mi ha portata ad un’emotività e ad una consapevolezza più mature.
Il corso mi ha fornito gli strumenti per gestire le situazioni difficili; mi ha insegnato ad attivarmi contro i problemi non solo utilizzando le mie risorse personali, ma anche avvalendomi ed affiancando quelle degli altri.
Mi ha insegnato ad accogliere e ad ascoltare le persone in modo empatico, attivo; a rispettare, ad accettare punti di vista contrastanti e distanti dai miei e, così facendo, mi sono spesso ritrovata a dire e a dirmi “in effetti non ci avevo pensato”. Da questa constatazione sono spesso nate nuove idee, nuove soluzioni e nuove opportunità.
Ha sollecitato risorse sopite, o che forse non sapevo di avere, mi ha resa consapevole delle mie capacità e dei miei punti di forza, di contro, mi ha reso più clemente verso le mie debolezze fino a comprendere che, a volte, possono addirittura diventare anch’esse risorse o comunque punti di partenza per intraprendere nuove strade.
Mi ha insegnato a imparare, a non abbattermi e a non arrendermi per gli errori commessi (specie durante le prime simulate) perché è anche e soprattutto da questi che si evolve e si progredisce. Mi ha spronato a fare i conti con le delusioni e le incertezze in modo costruttivo, a trasformare le difficoltà in sfide.
Mi sono resa conto che cambiamento non significa per forza rivoluzione o stravolgimento immediati, in realtà, anche solo un passo in un’altra direzione può far cambiare corsia, una sola nota diversa può modificare la melodia .
Ho imparato ad essere curiosa a chiedermi cosa altro c’è oltre a quello che già vedo (o che spesso mi viene spontaneo vedere) a cercare quei dettagli che possono fare la differenza perché rendono la situazione simile, ma non esattamente uguale, come nelle vignette “cerca le differenze” degli inserti enigmistici.
Mi ha incoraggiata ad uscire dalla comfort zone, perché è fuori da lì che si attivano al meglio le risorse; mi ha infuso il coraggio, che prima non proprio avevo, di sparigliare le carte, se opportuno, per tentare di giocare non sempre e solo in difesa, ma anche in attacco.
A chiunque decidesse di frequentare questo corso di counselling suggerirei tanta, tantissima pazienza, e fiducia sia in se stessi sia negli insegnanti; per interiorizzare il modello è necessario saper accettare i possibili, fisiologici, momenti di sconforto e di spaesamento che potrebbero insorgere ma, una volta interiorizzato, assicuro che il modello è una straordinaria conquista, una risorsa a cui attingere in qualsiasi contesto. Ed e’ solo con il tempo, con la pratica e con la condivisione che si acquisisce dimestichezza e si ottengono risultati.
Sono infinitamente e indistintamente grata a tutti gli insegnanti che hanno svolto il loro lavoro in modo per me perfetto, li ringrazio per tutto quello che mi hanno trasmesso, non solo insegnato. Sono stati per me esattamente gli insegnanti con cui avrei voluto intraprendere questo percorso, per me restano i migliori e ricorrono spesso tra i miei ricordi. Mi hanno trasmesso l’idea di essere un gruppo, un team, un’equipe anche se ho lavorato con loro sempre singolarmente. Per rendere onore al loro merito e per provare ad esprimere al meglio la mia stima nei loro confronti, mi avvalgo delle parole di Oriana Fallaci: “per insegnare serve capacità empatica e comunicativa, la fascinazione. Se non apri il cuore non apri nemmeno la testa delle persone”. Hanno fatto entrambe le cose e molto di più, alla mia vocazione all’aiuto hanno aggiunto metodo, abilità, pratica ed esperienza.
Desidero tuttavia dedicare un ringraziamento particolare a ciascuno di loro:
Ringrazio Gabriella Caiani per aver creduto in me, per avermi incoraggiata a non arrendermi nei momenti in cui dubitavo di farcela, per avermi ripagata a fine corso con una restituzione che mi ha fatta sentire fiera, per aver convalidato il mio impegno e i risultati conseguiti. E proprio in nome di questa restituzione cercherò di fare sempre del mio meglio, di non stancarmi di imparare.
Ringrazio Alessandra Doneda per avermi fatto apprezzare ancora di più la mia passione per la lettura, per averla resa uno strumento in più a mia disposizione: quanto infatti si può imparare dai racconti degli altri, siano essi veri o virtuali, quanti spunti offrono per creare nuove storie! E’ grazie a Lei che ho allenato la capacità di cogliere le differenze, di cercare visioni diverse, di ridefinire.
Ringrazio Edoardo Carnevale Schianca per avermi dimostrato quanto la pacatezza è lenitiva, quanto con essa si può ottenere, quanto può essere accogliente e, paradossalmente, dirompente. Grazie Edoardo, la coerenza è imprescindibile, non si può barare (in primis, con noi stessi) le tecniche non devono mai diventare trucchi o domande finte.
Ringrazio Riccardo Nebel per avermi insegnato che “i colpi non si tirano a raffica, ogni colpo va studiato, bisogna goderne il risultato perché questo aiuta a preparare il colpo successivo”. Grazie per avermi incoraggiata a cavarmela da sola, a rialzarmi anche quando mi sono trovata “alle corde” e per avermi finalmente fatto trovare il coraggio di essere assertiva, quando serve esserlo.
Con gratitudine
 (Alessandra)

… mettere per iscritto alcune mie considerazioni sul corso di counseling appena terminato mi perturba non poco! L’approccio sistemico, al quale mi sono affacciato a sessant’anni, è stato ed è tuttora, un’occasione di rilancio esistenziale mio e della mia famiglia. L’approccio alla sistemica relazionale non è stata la fine del mondo, ma la fine di un mondo; la presa di coscienza del mio approccio pragmatico alle problematiche della vita ha liberato in me potenzialità nascoste che, una volta attenuata la vertigine sistemica, potrò sviluppare al meglio.
Allargare lo sguardo, formulare ipotesi alternative, indagare realtà nascoste sono sempre state operazioni mentali che mi hanno affascinato. La sistemica relazionale applicata al counseling mi sembra riesca, possa dare, integrandola ad un background culturale adeguato, risposte scientificamente appropriate nelle relazioni di aiuto. Nei vissuti di perturbazione durante e dopo le simulate, ho sperimentato qualcosa che penso possa essere ascritto al vissuto spirituale della persona; quest’esperienza mi sollecita ad approfondire in chiave sistemica, aiutato da una buona intelligenza emotiva, la realtà che mi circonderà nei tempi a venire.
Ho la consapevolezza che mi è stato possibile scrivere questi pochi pensieri grazie all’impegno ed alla passione delle/dei Docenti che ci hanno accompagnato in questi tre anni di cammino.
 (Mimmo)

Abbiamo chiesto ad alcuni allievi che hanno frequentato il Corso di Counseling di rispondere a questa domanda “
Cosa ti hanno dato questi anni di corso?
”.

Ecco di seguito alcune risposte che ne sono scaturite, che abbiamo scelto di trascrivere integralmente:

Prima di scrivere rispondendo alla domanda “cosa mi ha dato il corso in questi tre anni” (tra l’altro mi è venuto un po’ di magone, perché continuerò a frequentare, ma non in modo così sistematico e questo mi spiace, so che mi mancherà qualcosa di bello…), sono andata a “spiare” cosa è stato scritto dagli studenti che mi hanno preceduto. Sono andata un po’ in crisi perchP praticamente dovrei fare un “copia e incolla”, soprattutto di quanto ha scritto Alessandra perché rispecchia esattamente quello che provo oggi io, al termine di questo percorso.

 

E’ stato faticoso (anche per la mia età – 60 anni) non tanto per l’impegno, quanto per il coraggio di rimettermi in gioco, di mettermi alla prova. Sono tanti anni che faccio colloqui e accolgo persone con difficoltà all’interno dell’Associazione di volontariato a cui appartengo, ma questo corso mi ha dato una marcia in più, mi ha dato la capacità di riconoscere maggiormente le emozioni, di saper approfondire rapporti e relazioni, di comprendere cosa il linguaggio, il modo di porsi rappresentano veramente e quanto sia pericoloso non sapersi esprimere nel modo corretto: puoi avere le migliori intenzioni di questo mondo, ma se non sei capace di usare i giusti strumenti per relazionarti con l’altro, oltre a non aiutare la persona, puoi complicarle di più la vita o farla sentire incompresa, problematica più di quanto possa già esserlo.
Non aggiungo altro perché diventerebbe veramente una fotocopia di quanto già espresso da altri: posso affermare di essere contenta di aver preso, tre anni fa, questa decisione, che rifarei senz’altro. Anch’io desidero ringraziare tutti i docenti che ho incontrato, che mi hanno sostenuto anche nei momenti di difficoltà, di scoraggiamento anche riprendendomi quando è stato necessario e che mi ha fatto comprendere quanto non si debba dare tutto per scontato, ma pensare sempre su cosa e come stai per dire.
Ringrazio Gabriella Caiani che ci è stata sempre vicino, dal primo momento, dalla partenza e continua ad esserlo inviandoci il materiale di cui abbiamo ancora bisogno.
Grazie di tutto!
(Daniela)

Il corso di questi tre anni mi ha profondamente cambiata nel modo di relazionarmi con gli altri e con me stessa; ha innescato un processo autopoietico inaspettato che ha rotto una rigidità consolidata che non avrei creduto possibile scalfire.
La frequenza del triennio mi ha quindi permesso di recuperare e scoprire una parte profonda di me ; ha smussato alcune spigolosità e mi ha consentito di vedere la realtà da altre prospettive, con uno sguardo non giudicante, maggiormente consapevole delle complessità, ma anche di soluzioni possibili a situazioni che la vita presenta e che lasciano anche sgomenti
Questo corso ha focalizzato il mio sguardo sulla possibilità di agire nella gestione dei conflitti più che subirli come oppressivi, nella scoperta che, accettando il disordine, si può trarre nuovo ordine pur restando se stessi. 
(Mariangela)

Frequentare questo corso di counselling ha migliorato la qualità della mia vita in ogni suo aspetto, ambito e contesto. Ritornare in aula è stata per me un’occasione importante per mettermi in gioco, un’opportunità feconda per riflettere su me stessa, attraverso un percorso di crescita personale che mi ha portata ad un’emotività e ad una consapevolezza più mature.
Il corso mi ha fornito gli strumenti per gestire le situazioni difficili; mi ha insegnato ad attivarmi contro i problemi non solo utilizzando le mie risorse personali, ma anche avvalendomi ed affiancando quelle degli altri.
Mi ha insegnato ad accogliere e ad ascoltare le persone in modo empatico, attivo; a rispettare, ad accettare punti di vista contrastanti e distanti dai miei e, così facendo, mi sono spesso ritrovata a dire e a dirmi “in effetti non ci avevo pensato”. Da questa constatazione sono spesso nate nuove idee, nuove soluzioni e nuove opportunità.
Ha sollecitato risorse sopite, o che forse non sapevo di avere, mi ha resa consapevole delle mie capacità e dei miei punti di forza, di contro, mi ha reso più clemente verso le mie debolezze fino a comprendere che, a volte, possono addirittura diventare anch’esse risorse o comunque punti di partenza per intraprendere nuove strade.
Mi ha insegnato a imparare, a non abbattermi e a non arrendermi per gli errori commessi (specie durante le prime simulate) perché è anche e soprattutto da questi che si evolve e si progredisce. Mi ha spronato a fare i conti con le delusioni e le incertezze in modo costruttivo, a trasformare le difficoltà in sfide.
Mi sono resa conto che cambiamento non significa per forza rivoluzione o stravolgimento immediati, in realtà, anche solo un passo in un’altra direzione può far cambiare corsia, una sola nota diversa può modificare la melodia .
Ho imparato ad essere curiosa a chiedermi cosa altro c’è oltre a quello che già vedo (o che spesso mi viene spontaneo vedere) a cercare quei dettagli che possono fare la differenza perché rendono la situazione simile, ma non esattamente uguale, come nelle vignette “cerca le differenze” degli inserti enigmistici.
Mi ha incoraggiata ad uscire dalla comfort zone, perché è fuori da lì che si attivano al meglio le risorse; mi ha infuso il coraggio, che prima non proprio avevo, di sparigliare le carte, se opportuno, per tentare di giocare non sempre e solo in difesa, ma anche in attacco.
A chiunque decidesse di frequentare questo corso di counselling suggerirei tanta, tantissima pazienza, e fiducia sia in se stessi sia negli insegnanti; per interiorizzare il modello è necessario saper accettare i possibili, fisiologici, momenti di sconforto e di spaesamento che potrebbero insorgere ma, una volta interiorizzato, assicuro che il modello è una straordinaria conquista, una risorsa a cui attingere in qualsiasi contesto. Ed e’ solo con il tempo, con la pratica e con la condivisione che si acquisisce dimestichezza e si ottengono risultati.
Sono infinitamente e indistintamente grata a tutti gli insegnanti che hanno svolto il loro lavoro in modo per me perfetto, li ringrazio per tutto quello che mi hanno trasmesso, non solo insegnato. Sono stati per me esattamente gli insegnanti con cui avrei voluto intraprendere questo percorso, per me restano i migliori e ricorrono spesso tra i miei ricordi. Mi hanno trasmesso l’idea di essere un gruppo, un team, un’equipe anche se ho lavorato con loro sempre singolarmente. Per rendere onore al loro merito e per provare ad esprimere al meglio la mia stima nei loro confronti, mi avvalgo delle parole di Oriana Fallaci: “per insegnare serve capacità empatica e comunicativa, la fascinazione. Se non apri il cuore non apri nemmeno la testa delle persone”. Hanno fatto entrambe le cose e molto di più, alla mia vocazione all’aiuto hanno aggiunto metodo, abilità, pratica ed esperienza.
Desidero tuttavia dedicare un ringraziamento particolare a ciascuno di loro:
Ringrazio Gabriella Caiani per aver creduto in me, per avermi incoraggiata a non arrendermi nei momenti in cui dubitavo di farcela, per avermi ripagata a fine corso con una restituzione che mi ha fatta sentire fiera, per aver convalidato il mio impegno e i risultati conseguiti. E proprio in nome di questa restituzione cercherò di fare sempre del mio meglio, di non stancarmi di imparare.
Ringrazio Alessandra Doneda per avermi fatto apprezzare ancora di più la mia passione per la lettura, per averla resa uno strumento in più a mia disposizione: quanto infatti si può imparare dai racconti degli altri, siano essi veri o virtuali, quanti spunti offrono per creare nuove storie! E’ grazie a Lei che ho allenato la capacità di cogliere le differenze, di cercare visioni diverse, di ridefinire.
Ringrazio Edoardo Carnevale Schianca per avermi dimostrato quanto la pacatezza è lenitiva, quanto con essa si può ottenere, quanto può essere accogliente e, paradossalmente, dirompente. Grazie Edoardo, la coerenza è imprescindibile, non si può barare (in primis, con noi stessi) le tecniche non devono mai diventare trucchi o domande finte.
Ringrazio Riccardo Nebel per avermi insegnato che “i colpi non si tirano a raffica, ogni colpo va studiato, bisogna goderne il risultato perché questo aiuta a preparare il colpo successivo”. Grazie per avermi incoraggiata a cavarmela da sola, a rialzarmi anche quando mi sono trovata “alle corde” e per avermi finalmente fatto trovare il coraggio di essere assertiva, quando serve esserlo.
Con gratitudine
 (Alessandra)

… mettere per iscritto alcune mie considerazioni sul corso di counseling appena terminato mi perturba non poco! L’approccio sistemico, al quale mi sono affacciato a sessant’anni, è stato ed è tuttora, un’occasione di rilancio esistenziale mio e della mia famiglia. L’approccio alla sistemica relazionale non è stata la fine del mondo, ma la fine di un mondo; la presa di coscienza del mio approccio pragmatico alle problematiche della vita ha liberato in me potenzialità nascoste che, una volta attenuata la vertigine sistemica, potrò sviluppare al meglio.
Allargare lo sguardo, formulare ipotesi alternative, indagare realtà nascoste sono sempre state operazioni mentali che mi hanno affascinato. La sistemica relazionale applicata al counseling mi sembra riesca, possa dare, integrandola ad un background culturale adeguato, risposte scientificamente appropriate nelle relazioni di aiuto. Nei vissuti di perturbazione durante e dopo le simulate, ho sperimentato qualcosa che penso possa essere ascritto al vissuto spirituale della persona; quest’esperienza mi sollecita ad approfondire in chiave sistemica, aiutato da una buona intelligenza emotiva, la realtà che mi circonderà nei tempi a venire.
Ho la consapevolezza che mi è stato possibile scrivere questi pochi pensieri grazie all’impegno ed alla passione delle/dei Docenti che ci hanno accompagnato in questi tre anni di cammino.
 (Mimmo)

Commenti allievi Master in Mediazione Familiare

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