La consulenza ai dirigenti si azienda è un supporto personale che viene offerto ai dirigenti e manager di aziende e d organizzazioni. Attraverso gli incontri di counseling si mettono a tema le situazioni di empasse. Il counselling offre uno spazio di riflessione esterno all’azienda per guardare le difficoltà da diversi angoli e punti di vista e far emergere le possibili soluzioni e la convinzione e serenità necessarie a portarle a termine.
L’effetto che fa dalla testimonianza di un manager:
Decisioni difficili e dolorose
Mi sono rivolto quasi casualmente al counselling, avevo bisogno di un momento di confronto per “guardare da fuori” in momenti in cui le decisioni da prendere e i problemi da risolvere si affastellavano l’uno sull’altro e non sembrava di avere nemmeno il tempo di respirare!
Era un momento in questa lunga crisi post 2008 in cui l’Azienda faceva fatica a restare sul mercato e il Consiglio di Amministrazione ha deciso che occorreva ridurre in modo netto il costo del lavoro. Decisone che in pratica vuol dire mettere in mobilità o in cassa Integrazione un buon numero di persone, circa il 20% dell’organico. Scelsero la seconda, meno dolorosa, ma ugualmente dura per chi ne fosse rimasto coinvolto. Già era successo alcuni anni prima che un certo numero di persone fosse stato messo in Cassa integrazione per circa due anni e una di essi non aveva retto alla sensazione di sconfitta e di fallimento e si era suicidata.
Con alle spalle questi precedenti, mi sono trovato davanti alla necessità di scegliere un certo numero di persone, tra quelle di cui ero capo, da mandare in Cassa Integrazione. Avevo a disposizione circa due mesi per compiere la scelta e non avevo molte possibilità di confrontarmi con i colleghi, perché ci era stato chiesto di mantenere il massimo riserbo.
Non so quante volte ho passato mentalmente in rassegna i volti dei mie collaboratori, pensando a ciascuno di essi, alle caratteristiche di ciascuno, alle esperienze vissute insieme, ai traguardi raggiunti, a tutte le volte in cui li avevo incoraggiati a resistere alla fatica e allo stress del lavoro, a dare il meglio di sé.
Ed ora mi trovavo a dover scegliere chi di loro “condannare” ad una situazione certamente difficile da digerire, specie nei primi momenti, perché per tutti sapevo che sarebbe stato in ogni caso una sconfitta.
Qualcuno avrebbe reagito, qualcuno si sarebbe lasciato andare, qualcuno si sarebbe arrabbiato e un altro avrebbe pianto, per qualcuno poteva fin diventare un’opportunità, ma nel breve comunque una ferita.
Ci ho passato su sere e notti a ripensare quale scelta fosse la meno peggio, con il timore di combinare un disastro in una persona o in una famiglia.
In questo periodo mi sono imbattuto un po’ per caso nel counselling, attraverso un amico, e ho colto al volo l’opportunità di non essere solo ad arrovellarmi in queste decisioni che riguardavano le persone da mettere in Cassa Integrazione, quelle che sarebbero restate al lavoro, anch’esse comunque colpite dall’uscita dei colleghi, il lavoro che doveva comunque andare avanti, altrimenti l’Azienda sarebbe andata ancor peggio ed infine la mia capacità di reggere con un minimo di lucidità in questo turbine di questioni.
Sono stato contento di trovare dei momenti in cui condividere i dubbi, ma soprattuto di incontrare una persona che mi aiutasse a guardare al gomitolo di questioni che avevo in testa con uno sguardo terzo, capace di vedere la situazione da diversi punti di vista, ma sopratutto capace di aiutarmi a guardare ad ogni persona con la massima serenità possibile, perché che restasse o che uscisse con ciascuna io dovevo parlare e avrei dovuto sostenere nel lavoro le prime e nella cocente delusione di essere mandate vie le seconde.
Quando sarebbe stato il fatidico momento di comunicare a ciascuno la cattiva notizia della Cassa Integrazione, avrei dovuto guardarlo negli occhi, avrei dovuto tentare di spiegare perché lui o lei, gli avrei tentato di dare una speranza, tratteggiando un possibile percorso di uscita da questa situazione.
Il counsellor ha avuto la grande capacità di aiutarmi a guardare in faccia le cose da tanti punti di vista diversi, sostenendomi dal punto di vista umano e nel contempo facendomi riflettere su vari aspetti della dimensione professionale.
Sono bastati pochi incontri perché da una parte non avevo molto tempo a disposizione prima della dead line che avevo ricevuto, dall’altra sono emerse molte piste di riflessione che mi hanno consentito di arrivare ad una decisione su chi mettere in Cassa Integrazione in modo più ordinato, comunque non facile, ed ai giorni fatidici con una sufficiente serenità per affrontarli in modo da essere in grado di sostenere le persone nei momenti delicati del colloquio in cui gli avrei comunicato che toccava a loro.
Abbiamo fatto un successivo incontro di follow up dopo un paio di mesi in cui ci siamo potuti confrontare su come io stavo a mia volta facendo il monitoraggio delle situazioni delle persone che avevo messo fuori dall’Azienda. Di fatto, come Azienda, abbiamo cercato di individuare un percorso di reinserimento in altre aziende e grazie al buon rapporto costruito nel tempo è stato possibile accompagnare ciascuno nella decisione di accettare il percorso proposto.